Archivi del mese: febbraio 2014

Età che avanza


Buon Anno.

E’ terribile: la vista mi sta calando!

La cosa peggiore è che sto leggendo i libri della serie de “Il trono di spade” e mi trovo a dovermi fermare ogni dieci minuti a far riposare gli occhi. Io! Che di libri ne ho sempre masticati in quantità industriale.

Urge cambiare gli occhiali, con conseguenti costi stratosferici.

Ma, ricapitoliamo: qualche mese fa il primo pelo della barba bianco (ora sono due), adesso la vista… Domani cosa? Reumatismi? Non mi diventerà più duro l’uccello?

“Dientà èc: cala le bale, cres i difèc”


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La mia avventura di edicolante sta volgendo al termine.


Programmi per le estati


Buon Anno

Quest’estate ho deciso: andrò allo Sziget (e se c’è qualcuno che si unisce è ben accetto).

Se non lo conoscete, non sentitevi ignoranti, non lo conoscevo nemmeno io fino a qualche mese fa: è un festival in Ungheria che dura una settimana pieno di artistoni. E’ su un’isola ed è una figata.

Vi linko il video, così mi dite cosa ne pensate.

Ma il bello è che sto già paventando cosa fare l’anno prossimo: me l’ha fatto notare Simone, e non so come cazzo faccia a venire a sapere ‘ste robe.

Si chiama Burning Man, ed è nel deserto del Nevada. E’ un esperimento sociale dove in 8 Giorni si crea una comunità e si smantella. Si balla, si canta, ci si diverte e alla fine si brucia un gigantesco fantoccio.

Detto così è riduttivo, ma guardatevi il video.

Ragazzi, sono queste le cose da vedere…

 


La macchina del pantano


Buon Anno.

Da “Buongiorno” di Massimo Gramellini

La macchina del pantano.

I deputati hanno presentato oltre quattrocentocinquanta emendamenti alla legge elettorale. Avranno tutte le ragioni di questo mondo. Ma sono fuori dal mondo. È come in certe storie d’amore al capolinea: mentre uno dei due non ne può più, l’altro continua a inanellare i gesti consueti senza alcuna percezione della realtà. E la realtà è che gli italiani sono in stato d’emergenza. Vivono sotto un bombardamento di cattive notizie e reclamano decisioni urgenti, anzi immediate. Riduzione delle tasse, subito. Messa in discussione del rapporto deficit/Pil, subito. Abbattimento della burocrazia, subito, perché gli ingorghi di timbri stanno facendo scappare anche le poche aziende che vorrebbero ancora investire qui.

Dalle case delle persone comuni – dove ogni sera si recita il bollettino di guerra dei posti persi o non trovati – sale la pretesa che la politica sia altrettanto angosciata e consapevole della drammaticità della situazione. Un Parlamento convocato in seduta straordinaria per annullare le troppe leggi che complicano la vita agli intraprendenti. Un governo che in 24 ore o al massimo in 24 giorni, certo non in 24 mesi, trovi un modo per tagliare la spesa pubblica e le tasse. E affronti i tedeschi a muso durissimo per indurli ad allentare la corda che ci sta impiccando. Invece la Roma dei palazzi risponde alla disperazione con un comportamento straniante. Parla d’altro. Si mette di traverso. E sembra preoccupata soltanto di normalizzare chiunque, da Renzi ai Cinquestelle, abbia, pur fra tanti difetti, ancora un contatto con il mondo reale e cerchi di rompere la crosta di questo immenso pantano.


Il Trono di Spade


Buon Anno

Ecco, non ho resistito.

Ho comprato il primo libro della serie di The Games of Thrones.

Chevvedevo dì? La serie mi è piaciuta a tal punto che non ho potuto resistere! E ne ho già letto l’inizio.

So che 50 pagine sono effettivamente poche, ma mi ha colpito la fedeltà della traspozione libro-film: anche ogni piccolo dettaglio è curato. Ad esempio, e questo non è uno spoiler perché parlo proprio dell’inizio della seria, nella lettura ho notato che il nervosismo del fratello di Deenerys Targaryen mentre mostrava la sorella a Kahl Drogo trapelava dal fatto che continuasse a toccarsi l’impugnatura della spada.

Per scrupolo, ho guardato lo spezzone della prima puntata in questione, ed effettivamente lo faceva.

Alcuni dettagli minori, che obbiettivamente sarebbe stato impossibile riportare sullo schermo, su carta sono molto evidenti e, per un appassionato, delle vere e proprie chicche.

Bene direi, tra nove libri dovrei essere a pari con la serie televisiva.

Ci metterò un po’, mi sa.


Pensieri Random.


Buon anno.

Ok, è Venerdì e piove.

Ieri non ha piovuto e mi sembrava addirittura non consueto il fatto di andare in bici senza ombrello.

Invece, oggi, piove e fa un discreto freddo.

Siamo a Febbraio e c’è una mosca che ronza attorno alla mia luce a neon.

Moschie a Febbraio non ne avevo mai viste, di neon ne ho visto molti.

Mi è arrivata una bolletta da pagare, dell’Eni. Da quando convivo c’è sempre qualcosa da pagare. Dove li trova la gente i soldi?

Ci sono tante macchinone in giro, come fa la gente a comprarle?

Stamattina ho scaricato il disco nuovo di Beck

Valar morghulis


Game of Thrones


Buon anno.

Finito la terza serie.

Ho “napato” un po’ qualche immagine della quarta rilasciata dalla produzione, non ancora realizzata.

Cioè… Boh…


Giostre in prospettiva


Buon Anno.

Eccole, le giostre; giusto davanti al negozio stanno montando la ruota panoramica.

Sono felice di non abitare più in centro storico in questi momenti: lavorando tanto non ho problemi di casino al mio ritorno.

E’ strano come da piccolo le attendessi con ansia e ora mi lascino nella totale indifferenza: forse sono ancora legato a quando venivano messe in zona industriale.

I primi baci con la lingua, le prime sigarette fumate di nascosto, il voler fare il duro guardando la gente sugli autoscontri, la musica anni ’90 con quella cassa tamarrissima.

Largo ai giovani dunque: ora tocca a voi limonare, buttar via i soldi nelle sigarette, fare i duri per sentirvi ridicoli a ripensarci tra qualche anno e ascoltare una musica improponibile che tra qualche anno ricorderete solo come colonna sonora di questi anni.

Magari, se c’è bel tempo, un giro sulla ruota panoramica me lo faccio, o con Melissa o in solitudine: sarò in mezzo a genitori con i bambini e a coppie che vogliono godersi cinque minuti di semplici romanticherie.  Quando sarò in alto sarà bello guardare giù e vedere le cose con una prospettiva diversa.

“È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva”
John Keating (Robin Williams) in L’attimo fuggente


Citazione


Buon anno

Hank Moody: Il  fatto è che le persone sembrano essere sempre più stupide e più sceme. Sai, voglio dire che abbiamo tutti questa straordinaria tecnologia, eppure i computer ci hanno trasformato in fondamentalmente in macchine della masturbazione a quattro cifre. Internet doveva liberarci, ci doveva democratizzare, ma tutto ciò che ci ha dato davvero è l’interruzione della candidatura di Howard Dean e 24 ore al giorno l’accesso ai porno. La gente non scrive più, blogga. Invece di parlare, scrive senza punteggiatura, senza grammatica: LOL questo e LMFAO quello. Sai, per me sono solo un mucchio di persone stupide che pseudo-comunicano con un gruppo di altre persone stupide in un proto-linguaggio che assomiglia più a quello cavernicoli utilizzato che alla lingua del re inglese.
Radio Show: Ma tu sei parte del problema, voglio dire che sei là fuori e scrivi blog insieme a loro.
Hank Moody: da qui il mio disgusto di me stesso.


Sei di Chiari se…


Buon Anno.

“Sai cos’è la Cahalchina”

“Conoscevi Paolino il bidello del Turla”

“Se ti ricordi il pastore tedesco della rosticceria vicino a Rovetta”

“Ti imboscavi in Villa Mazzotti”

E tante altre cose…

E’ stato creato un gruppo su Faceboook dove si gioca sulla nostalgia ed è divertente farlo. Si ride si scherza e si ricordano tante cose cadute nel dimenticatioio. Essere clarensi significa anche non dimenticarsene.

Anche io ne sono stato affascinato, manco fosse una droga e ogni nuovo post dicevo “E veroooooooooooo”.

All’inizio.

Poi mi son trovato con 30 notifiche dopo 10 minuti che non guardavo Facebook.  Dopo averle disattivate ho notato che le frasi si ripropongono ciclicamente non per cattiva fede ma perché c’è talmente tanta roba che uno non riesce a leggere se la cosa è già stata scritta.

Poi mi trovavo la bacheca piena dei post del gruppo.

E ho detto basta, mi sono tolto da gruppo, e sono di Chiari lo stesso.

Alla fine ha ragione l’amico Simone: sei di Chiari se, hai la residenza a Chiari.