Archivi del mese: febbraio 2014

Epic Fail sul lavoro


Epic Fail sul lavoro


Tante passioni, poco tempo


Allora… in questo momento sono invasato con alcune cose; significa che nei pochi attimi che ho liberi mi dedico a quelle cose.

Le cose sono:

  • I Libri da cui è stato tratto “the games of Thrones”
  • Skyrim
  • Il Manuale della reflex

Non che io abbia tutto ‘sto tempo libero, ma ho tante passioni, quello sì.

Ieri ho finito il primo dei 12 libri della serie e alle 10 me ne sono andato dritto a dormire: dopo un libro del genere non puoi far altro che fermati a pensarci con calma e addormentarti con quei pensieri.

Adesso ho già pronto il secondo, ma mi voglio fermare un attimo: e i film? Non riuscirei proprio a trovar tempo per quest’altra passione?

Dunque mi sono aggiornato: ho qui pronti 3 film da vedere con calma, suo mio divano, con una birra non del discount e con il mio cane acciambellato accanto a me.

Il primo film in realtà è un documentario: “Waiting for Sugarman”, ha vinto il premio Oscar e ha avuto delle recensioni entuasiastiche dalla critica. E’ stato prodotto dagli stessi che hanno fatto “Man on Wire”.

Poi c’è “Anni Felici” un film che mi incuriosisce in quanto la trama m’attira e Kim Rossy Stuart è diventato un ottimo attore nonostante abbia fatto “Il Ragazzo dal Kimono d’oro” (Buon dio, lo ricordate?)

Infine, “La Vita di Adele”, film che ha vinto il Festival di Cannes ma che non son riuscito a trovare nelle sale cinematografiche delle mie zone perché la gente a un film impegnato preferisce la stupidità di Zalone.

Quindi… Adòs!


Citazione


Ma porca miseria…

Elogio la primavera in un post e il giorno dopo fa freddo e piove.

Quindi niente Lenny Kravitz oggi, ma una citazione da una canzone di Daniele Silvestri, in linea col mio umore:

Perché le cose non vanno mai come vuoi tu
Anzi è più facile cambino ancora di più
Così io ti prendo per mano e ti porto con me
Perché a darsi un appuntamento, che speranza c’è?

Sempre in linea col mio umore, vi saluto.


Arriva il bel tempo, riscopro Lenny Kravitz


Non fa più freddissimo, il cielo diventa chiaro prima e si sente che la primavera sta arrivando.

E io, rispolvero Lenny Kravitz.

Mi era venuta voglia di ascoltarlo ma ho notato che nel mio Itunes Match non avevo nulla di suo: è andato tutto perso quando il mio Hard Disk da due Terabyte un bel giorno ha deciso di non funzionare più.

Mi sono riscaricato tutto e ho riscoperto Batism.

Ho riascoltato California, e mi è venuto voglia di tornarci, in California.

Mi sono immaginato mentre camminavo per Venice al tramonto. Ero più magro, più giovane e abbronzato.

Ascoltatela, non verrebbe voglia anche a voi di sedervi sulla spiaggia e guardare quelli che fanno skate?


Gente che beve e cita gente che dovrà bere


Ma vogliamo parlare di questa nuova moda che gira su Facebook?

Una persona in un video beve in un sorso solo una bevanda alcolica e cita altre persone che devono fare lo stesso. Questi se accettano citano a loro volta altre persone, in alternativa devono offrire da bere alla persona che li ha citati.

Fermiamoci un attimo a pensare, e prendiamo fiato.

Dove sta la parte “divertente” della cosa? No, giuro, dove sta?

“Eh, vabbè è un gioco, dai”, già mi sembra di sentire le voci dei maligni; ma appunto perché è un gioco deve avere una componente divertente altrimenti da piccoli avremmo passato ore a giocare con le piastrelle del bagno invece che coi Lego.

E poi vedo tutti esaltarsi come se non avessero mai bevuto: non ci vuole un fenomeno per bere una birra in un sorso; a mio parere la birra, come ogni alcolico, andrebbe goduta non trangugiata. Poi, oh, vedete voi.

Probabilmente, intuendo la mia criticità alla cosa, nessuno mi ha taggato. Strano, raramente sono critico sulle cose.

E ancor pià raramente, sarcastico.


Riflessioni sul motorino


Quando Melissa lavora utilizza la nostra auto.  Lavorando io a Chiari non ne ho bisogno perché utilizzo la bici. Se a me serve la macchina, devo andare a casa dei miei e prenderla; ci vado, ovviamente in bici e la parcheggio nel box dei miei.

Quindi, se ho la macchina, non ho la bici.

Stamattina, in virtù di questo concatenamento di eventi ero a piedi e dovevo fare il mio giro dei giornali; ho dunque chiesto a mia mamma di venire con lo scooter: li avrei portati con quello.

Ecco, sono salito e ho pensato a quando ci salivo a 14 anni. Ora è tutto diverso.

Per prima cosa da ragazzino era tutto un fare evoluzioni, curve veloci e accelerate a tutto gas. Oggi sono goffo, metto fuori il piede quando faccio le rotonde perché ho paura di cadere e mi sento lento.

Eh si, perché, dalla patente in poi il motorino diventa obsoleto. E’ come quando si passò da Windows 98 a XP: talmente bello che tutti i divetti vecchi saltavano subito all’occhio.

Mi son fatto il mio bel giro con il casco ben allacciato e con il busto eretto manco avessi una scopa nel culo. Anni fa invece avevo lo sguardo annoiato da chi ha ben altro da fare piuttosto che andare in giro in scooter, le gambe allungate e il casco nemmeno lo mettevo perché andava di moda essere cretini, ma ben pettinati.

Eppure oggi mi dicono che i giovani, ossia quelli che nascevano più o meno negli anni in cui Zola sbagliò il rigore agli europei, ritengono le due ruote da sfigati: puntano subito a farsi portare in macchina.

Siete pazzi.

Volete mettere l’ebrezza di portare dietro una bella ragazza e tutti che vi vedono? Magari con le tette grosse e continuare a frenare per sentirle sulla schiena? O il poter andare nel paese limitrofo senza doversi appoggiare a qualcuno che vi porta?

O, ed è la cosa più bella, dopo anni di freddo invernale patito nelle notti dei fine settimana, far la patente ed andare in giro al caldo?

Ho pensato a tutto questo mentre viaggiavo stamane sul quel cosino tanto piccolo ma che anni fa mi sembrava tanto grande e importante. Continuavo a toccarmi il culo per paura di perdere il portafogli e a guardare nello specchietto aspettando di vedere chissà cosa.

Ah, ma potete giurarci, a quindici anni in sella al mio scooter ero un figo.


Go-pro cade dall’aereo e….


La Go- Pro è una telecamera adatta ad azioni estreme.

Questa è caduta da un aereo ed è finita… indovinate dove!


Tatatatattatata ta taa ta!


“Ho giurato fede mentre diventavo padre
due guerre senza garanzia di ritornare,
solo medaglie per l’onore”

“L’amore non segue le logiche
Ti toglie il respiro e la sete”

No, non sono citazioni di “The Games of Thrones” sono estratti dalle due ultime canzoni di Sanremo. Chiedo, ve le ricordavate?

Magari quella di Mengoni (che non è altro che una canzone alla Mengoni) sì perché alla radio ci hanno sfracassato i maroni continuando a riproporla, ma dell’altra, quantomeno io, non ho memoria. Per la cronaca è di Emma, di cui so solo che ha delle tette giganti.

Comunque, dove voglio arrivare? Che della musica di Sanremo rimane davvero poco, quindi, è veramente un festival azzeccato o un’immenso capezzolo cui troppe bocche si possono attaccare per prendere soldi e/o visibilità?

Ieri era la prima serata, e ho deciso di non guardarlo, memore delle vecchie edizioni. E memore del fatto che ogni anno è “quest’anno è diverso”. Insomma, meglio la Xbox .

Non che non ami alcune cose: la Littizzetto mi piace molto (Fazio no) e quest’anno c’è il mio gruppo italiano preferito che sono i Perturbazione; ma la conduzione è della stessa tipologia di Baudo di Vent’anni fa e credo che non basti aggiungere un gruppo indie all’anno per avvicinarla alla gente.

Lo si dice tutti gli anni: la musica italiana è un’altra, e Sanremo non c’entra un cazzo. Che poi la musica italiana sia rappresentata da Vasco e Ligabue (che tra l’altro c’era come ospite) ci fa capire che la situazione è abbastanza confusa.

Non lo guardi e critichi? Come ti permetti? Anticipo la vostra domanda. Non sto criticando questo Sanremo (che di sicuro sarà il festival di Sanremo più bello di quest’anno) ma il “sistema” Sanremo che, a mio parere, è obsoleto e inutile. Un po’ come Miss Italia…

Se non vi aggrada, guardatelo. Poi mi farete sapere.


Una mattina iniziata bene


Stamattina mentre mi dirigevo al lavoro sentivo gli uccellini cantare.

Strano sentirli eh? Non ci avevo mai fatto caso; sarà la prospettiva di una nuova vita o la primavera che da lontano fa capolino?

Non lo so ma sta di fatto che stamattina mi sono alzato di buon umore. Canticchiavo addirittura. E mi sono permesso una doppia brioche alla crema alla faccia della dieta.

Poi, la ciliegina sulla torta, dal fornaio.

Quando porto i quotidiani passo davanti al fornaio in via Zeveto e ho preso l’abitudine di comprare lì il pane. Spesso c’è il ragazzo, che ha più o meno la mia età, e talvolta gli da’ una mano la madre.

Ogni mattina il caso vuole che incontri un’anziana che probabilmente ha i miei stessi orari.

La madre del fornaio si lamentava del fatto che le faceva male mano e la signora anziana le ha detto:

“Ta ghet al Carpaccio?”.

Si riferiva al tunnel carpale.

La mattina è cominciata ottimamente direi.


Cambio Vita.


Buon anno.

Ho aspettato a renderlo pubblico sul blog (che tra l’altro è il più letto di Chiari) ma qualche giorno fa ho firmato il preliminare di cessione dell’edicola.

Così, tra un paio di mesi, dopo quasi 9 anni la mia avventura di edicolante volgerà al termine.

Tranquilli, non ho intenzione di fare un post strappalacrime, era solo per avvisarvi perché alla fine l’edicola e il blog (che tra l’altro è il più letto di Chiari) sono sempre andati di pari passo; sono due cose che involontariamente si sono legate e sono molto in difficoltà a pensare che un giorno saranno separate.

Quindi preparatevi a cambi di orari come quello di oggi, che non è stato fatto a caso, a cambi di stile e a cambi di tutto.

Io vi prometto che cercherò di ritagliare 10 minuti per i post, voi promettetemi che ritaglierete 10 minuti per leggerli.

Buona giornata!