Il Week End s’avvicina e a dire il vero non ho più la spasmodica attesa del “Sabato sera” che avevo tanti anni fa. A quindici anni ad esempio già il Lunedì era il primo giorno in cui aspettare il Sabato. Poi si stava in giro poco, io al massimo fino a mezzanotte, e per ovviare al problema, uscivo di casa alle sette e mezza.
Bè, ovviamente erano altri tempi ma pensando a questo argomento ho pensato giusto ieri (mentre facevo la cacca) a quali sono le motivazioni che spingono un trentenne a dare meno peso al Weekend.
Prima cosa: l’età. Da giovane si ambisce a vivere la notte perché è un mondo che prima era precluso. La discoteca, l’automobile, la colazione in Autogrill sono tutte cose che difficilmente alle scuole medie uno prova. E appena ha la possibilità di provarle, come per ogni novità, si innamora.
Ma come per tutte le cose, l’innamoramento diventa abitudine: io ho passato per almeno una decina di anni ogni fine settimana tra locali e discoteche e per me andarci ora è una cosa normale, per non dire noiosa; cambiano i tempi, ma le dinamiche di quei tipi di locali sono sempre le stesse: il locale si riempie, la gente balla, il vocalist grida “Su le mani”, la gente si devasta ai tavoli, poi si accendono le luci. Fine.
Bello, ma dopo tante volte uno si abitua, e non riceve alcun effetto dalla cosa: pensandoci mi piacerebbe rivivere con gli occhi di un diciottenne la prima volta in discoteca!
Altro punto a sfavore di noi non più giovanissimi: c’è meno gente della nostra età in giro. Non conosco un ventenne che il Sabato se ne stia a casa, ma un trentenne magari ha famiglia e si vuole godere una serata con i propri cari. Quindi cosa succede? Si esce e ci si trova tra gente con 10 anni in meno che quando ti picchia contro ti dice “mi scusi”.
Un po’ ci si sente a disagio, e allora ‘fanculo: usciamo per una birretta e godiamoci la compagnia degli amici piuttosto che la ressa. Mangiamoci una pizza e poi dopo l’amaro a casa. Oppure stiamo a casa sul divano a guardarci un film senza il pensiero che domani dobbiam lavorare.
Semplicemente, non è una sconfitta essere indifferente al weekend, ma lo paragonerei ai Lego: da piccolo ti fanno impazzire ma più cresci più scopri altre cose che ti danno piaceri diversi, talvolta più intensi. Talvolta ci giochi ancora, o avresti piacere a giocarci, ma sai bene che l’emozione di aprire la scatola del Galeone dei Pirati e del montarlo, purtroppo, non sarà la stessa della prima volta.